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Rapsodie del carretto - canto IV


IV


Coro.


Del padre tuo ricordati, eroe simile ai numi,

che giunto al par di me è a ria vecchiezza”.

(Iliade XXIV, 614-615)



Coro

- A strade da’ primi battute notturno cigolare

 attende, non solo a’ trionfi si volgon i canti

e a pianto nel buio ora il cocchio conduce.


  Ettore giace, padre, rendilo a pianto di padre

5 se ti piace, Achille privo di speranza,

ch’altro mortal sì mai patì tale sventura,

pregar la mano ch’un figliuol gli prese.


Di là dai sogni, Priamo destato

 (occulto ai Greci) la grave rota


 10 che d’orrido Marte il capro recava

- de’ Teucri già il lutto crescendo -


al lutto dei Teucri affidava,

e se bambin ancor ciascuno torna


 esequie al vecchio padre prestando,

 15 chi padre resta e padre non più è ora


innanzi a l’occhi soi diman non scorge

sia pur dovuti onori approntando;


ma è alla pietà, dico, e non a la vendetta

che viaggia il viaggiator della carretta.


Coro

20 - Finchè v’è vita sempr’Iddio la dona,

sin da lo primo a lo ultimo jorno,

e il disperar non dà certo corona;

mulo non è corsier, ma non v’è scorno


se un dì pur Lancelòt a’ lazzi sordo

25  (sì come quei de Troyes bene racconta)

carretto accompagnò; ei non fu tordo

né ‘l gir per rote lo ritenne ad onta.


   Chi a' mulo guarda il core si consola

 ché l’umiltà lo volle per sorella;

30 e or che le rote mòvon su la terra


a dondolare, non più l’anima è sola

sì meglio può ricevere favella,

che note e rote movon su la terra.


Ex Ægypto vocávi

 Filium meum”.

 (Matteo 2, 15)

  Sogna Giuseppe, s’alza prende ripara,

35 fugge per far ritorno, compie

quanto l’agnol ditta in sogno,

di là dai sogni destan l’artigiano,

le notti in cui martello non sogna,

 alati messagger ch’a la bisogna

40 ad om che sogno ascolta in sogno vanno,

ch’ei sa ‘l Verbo servire pur sognando.


Di Sapienza custode e ministrante,

guardiano cui anima e seme


 d’un David è soggetto, e che Reìna

  45 a orrida gogna non espone,


quanto in sonno Iddio pone

egl’apparecchia, e l’opera destra


 nel giusto qual giusto operando

 va strade su strade a volger ognora.


50 Il legno, del giglio ha d’attender ancora

la rugiada e 'l sangue del Figlio che salva


e al Padre ne’ cieli non chiede vendetta.

Giuseppe è da Pilato, il corpo aspetta.


Buscador de rimas 30/04/a.D. 2025


Immagine: "Il corpo di Ettore ricondotto a Troia", sarcofago romano (180-200 d.C.).





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