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Rapsodie del carretto

I


Ora che molli diradano le nebbie,

molti n’appaion riversi sul piano

ignari che morte ghermiti l’avrebbe

non quel dì, ma certo uno lontano;

vergin come l’ebrezza senza vino 5

la morte, par carta scritta dal destino.


Non v’è più né guerra né guerriero

scudo novello che non teme lancia,

un uomo solo manco di destriero

le cure affida a un piatto di bilancia, 10

come forèsto lascia tosto il piano

e al resto de la via rimette mano.


Lo jelo a retro pur guardo non muta,

ché di cangiar il passo non si pote,

m’ora che l’acqua ne l’anima s’è iuta 15


persa è la nave veliero sian le rote!

E un carro a nuova meta già si pone

e un carrettiere che, dubbiose gote,


pur al resto del viaggio si dispone.

 

- Se fino a poco fa d’Amor avvinto 20

 (vano trionfo fu notturno abbraccio!)

come scordar la tela c’ha dipinto

un dio che tien profilo di corbaccio?


Ma, cigolando il carro in Occidente,

va lento, pria vede ogne crepaccio, 25

viaggia una vita bastante per niente.


Buscador de rimas

19/04/a.D. 2025 - Sabato santo

Immagine: miniatura illustrativa dell'opera di Chretien de Troyes: "Lancillotto o il cavaliere della carretta".



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