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A chi chieder d’ottobre non savrìa

Aggiornamento: 27 ott 2023

A chi chieder d’ottobre non savrìa,

a’ suoi letti di morte m’ha abituato

e a’ veleni che ‘l tempo ha rilasciato

per morire le foglie, per la via

e gl’ amori condurre ‘n giudicato.

Questo vento d’autunno, ‘n su la scia,

so’ ‘mbasciata ricannu sulu a mia,

strugge sferza, discreto e sfacciato,

tronca, ché sanza pace ha seminato,

falcia raccoglie, stram e cortesia,

spigne, novembre jà nel core s’è accampato,

giostrando sape di ferro e malvasia

e mosto, pur in petto fermentato;

no, a chi chieder d’ottobre non savrìa.


Buscador de rimas 25/10/a.D. 2023 Dipinto di Egidio Antonaccio.


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