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Rapsodie del carretto - canto VIII

VIII


Manto. Coro. Carrettiere.


“… sic dabit diligentibus

se somnum!”.

(Ps 126, 2)

Già che la luna nova al sol loco lassava,

certo non fu qual fosse lo jorno

da' che quel del carretto cominciava

cammino ch'ancor non diè ritorno.


5 Rote non ha, né rote osare chiede,

per carri da alati grifoni trainati,

un mulo lo menò e, d'una tela, di certo

reo fu ‘l sogno, già destrier invisibile

in sogno, pria da carro in lenzòlo si face.

10 E non poemi, ma frammenti e tratti,

che simiglianti son a rapsodie,

muse e sibille al barròccio recaro

e d’esse sulla scia lo trascinaro,

fin al fiato de’ padri che, da Troia

15 e Gerusalemme, in terra latina

a fondar e perire fondando

(Consiglio del cielo) amendue approdaro;


e della Pìetas, che s’un carro si mosse

ai piedi del figlio di Thétis la bella

20 da l’ira già fatto procella.


Sì, giunto a un rio

che luce avèa

di puro cristallo,


dopo notti su notti,

25 il forestier si specchia;

pur s’ancor l’occhi


un lampo a' guardo danno,

è un veglio l'om ch’or

mira l’acque indarno;


30 e tra sé, lasso, ‘l viandante

confuso si domanda

ove li resti sua posato


avria, se a l’ombra

d’un gran mirto

35 o, di converso,


a’ verde di fronda s’un umido prato

da l'omo mai più seminato.



Manto

- Sta nel carretto in prima la sentenza,

e in quei frammenti d’eterno

40 che tu, con lui, correvi apposta.

Scorda l’amor vocato, pur esso sfiorito

in quell’inverno sordo, gelido

amaro remoto, già muto nel ricordo.

V’è, che li tua vanescenti frammenti

45 son tali a quelli d’altrui vita,

confusi tra brani di scïenza

(da ognun ritenuta segreta)

che pur ciascheduno sopporta

sì in fin de la morte a la soglia.

50 Non ti crucciar, non ora venir meno,

lo scrupolo è un terribile veleno.



Coro

- E d'ogne fiume corrono l'istanti

d'un arco ch'a nomare non v'è cura,

a Dio dinnanzi par scimmia

55 tra gli uomini il più saggio

se pur dal suo patir non si difforma,

sì 'n fronte d'Adam a la stirpe

indegna par la scimmia la più bella

che d'Eva mai fu madre né sorella. 1



Carrettiere

60 - Di 'ngrate labbra l'accento,

di sangue su labbia il sapore,

di odio ne' cori tormento

che Tempo da solo separa da Amore.


Cangiar pò il mutare del vento,

65 ribelle cui non mi ribello?

di spigner or si dice contento

qual serpe sicura nel vello.


I' bianco, qual vela, d'un tratto mi faccio

d'antiche trazzere ch'i' corro non taccio,

70 di bene fian sprazzi le pene ch'abbraccio.



Buscador de rimas

07/06/a.D. 2025


1 L'intera strofa deve molto ad Eraclito, in particolare ai frammenti 14 [B1], 14 [B2].


Immagine: miniatura illustrativa del Roman de la Rose: "Narciso alla fonte" (fine sec. XIV).




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