Fruga, lacera, morde, invade
va come fiera ché l’anima disturba,
fra le piogge (più rade, men rade)
che ‘l ciel nel core umido c’inurba.
L’ossa, sì l’avvertiamo strane,
s’offron al tepor che gli manca
ma, certo, lor còmpito rimane:
il passo resti fermo pur s’arranca.
Dovevo ricavar più ripostigli
ne l’angoli remoti d’una chiesa,
nicchie di solitudine serbata
ove ‘l bambin, ch’è sordo a’ consigli,
con nulla sacrava ogne ’mpresa,
già sua ben pria d’averla principiata.
Benché frugato ‘l cor non si scoperchia
e tutto in torno a sé strigne la cerchia,
forte d’attacco, prode se difende
amore vinca pur s’amor l’offende.
Buscador de rimas 28/01/a.D. 2025
Immagine: interni della cattedrale di Notre-Dame de Paris; fotografia tratta dalla rete e modificata dall'autore.
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