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Sete ha la pelle mia

Aggiornamento: 24 set 2022

Sete ha la pelle mia, gola riarsa

da quella solitudine ch’è assenza

di rugiada longa e sole, che sempre di notte scura è la scomparsa

e che di luce calda è sempiterna festa di presenza.


E ruga s’aggiunge a nova sigaretta,

solco si fa nel core e solco ancora,

iorno va retro a iorno co' la fretta

ch’ è de la vita più corta d’ora ‘n ora


onde dimando di morte la carezza

se m’è vicina o se pur me d’attender

puote ancora, rinviando a suo vantaggio la certezza


che non v’è scudo da proteger

omo, giacché contr’ella no, non v’è fortezza

o regno, che come suo l’etterno mai pretenda.


Buscador de rimas

25/07/ a.D. 2022


Immagine: ritratto di Hieronymus Bosch.



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