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La mano schiudo e le sue dita sciolgo

La mano schiudo e le sue dita sciolgo,

come ‘l perdente fa poscia la zara

torno, e non mea sponte, et colgo

quel ch’ora Orfeo da l’arco suio dispàra

e se l’arpeggio de’ poeti è dulce dono del divin Apollo,

tristo è ne l’arco; l’obliquo dio trafigge

e con parola sua quel savio affligge,

vinto: non dice né nasconde, accenna solo. Ma l’arco ha nome vita e ‘n fine ha morte

e simile egl’appar assai a la Lira,

ha strale, e strale è anco ‘l sospiro

pel verso che del cor non tiene mira

e, pure, sagitta a punto con la sorte,

premia chi a lui dà loco entr’a lo giro. Buscador de rimas 30/08/a.D. 2023 Xilografia di Albrecht Dürer: "Studio di mani".


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