A mia madre E quel “amor” ch'un dì mi rivolgesti, pur non scorgendo nulla più quegl’ occhi né quella mente cui più non t’affidasti, fu ‘l lascito più caro ch'ora tocchi a ‘n figlio che tardi assai comprese quant’ ogne madre abbia per sua cura di non considerar s’ egli l’offese e s’ anco fu ribelle a sua figura. Dio lodo per quel verbo sussurrato e per la veglia agl'ultimi tuoi anni, e per la cura tarda, picciol resto sai, con cui tuoi estremi passi ho assicurato. Preziosa petra che non teme danni è amor di madre, ch' ancor rivolger voi. Buscador de rimas 22/03/a.D. 2022
Dipinto di Bortolo Schermini: "Ritratto della madre".
Comments