Canti, l’amore d’augelli ricama
e, nel silenzio, servire l’ordito,
piegare l’orecchio a la trama
conduce a risveglio gradito.
D'antica sonata che parlan là fora
la notte, che mòre, s’intende;
noi ignari, da basso, forzati ne l’ora
su l’occhi velàti patiamo le bende;
or tacciono, e chiede la mente
che rapida l’eco remota resorga,
se pure qui il cielo già muta, s’inverna,
non par che del tempo s’accorga.
Un attimo interrotto*ch’è cisterna
di sé, non oltre contien il presente. Buscador de rimas 03/03/a.D. 2025
*Si tratta della citazione di un verso di Giuseppe Ungaretti da: "Ultimi cori per la terra promessa" 6, 4.
L'immagine è la riproduzione di un'opera di Ohara Koson disponibile in rete.

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