Amor che pur ‘l tempo non scolora
sol uno ven lo jelo a temperare,
gioia di razza, limpiezza immeritata,
man che s’aprì pur quanno disgrazïata
giorni migliori non sapèa mirare
ed ora, mestier suo, si schiude ancora.
Amor che d’ira è servo veramente
e n’accompagna, novello scudiero,
gl’onori; spende sigilla distilla prende,
con jelo ‘n notte oscura pur offende
e a noia la noce dona del pensiero,
nemico a gioia a guisa del serpente.
Amor che dall’amor non ci difende,
morti ne l’aria novi “per sempre”,
soavi profumi, tenace, a la mente riporta
e l’occhi dentro a l’occhi trovan scorta,
pure ‘n fra i venti d’un triste dicembre
che ad aspettar lo jorno li sorprende.
Amore professato, amor assente
amor che nullo amato è propïamente,
o Amor che ditta, come vedi, ad ora,
a penna che, pur sorda, gl’è ancor sora.
Buscador de rimas 26/12/a.D. 2024
Dipinto di François Gérard: "Allegoria di Eros e Psiche".
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