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A chi parlar al mondo?

Sestina


- A chi parlar al mondo? -, fu ‘l dimando,

mentre batteva un quarto a menzujornu e ‘l rimador, da mille error coperto,

mille ed un altro fallo fe’ d’incanto.

- Se del crear morìo la canoscenza

a ché cantar ché l’oro è nel silenzio


e ove volger gl’accordi dal silenzio

dorati, s’un mago ne celò fin ‘l dimando? -

Dita tremanti di molle lira han canoscenza,

braman al buio come a menzujornu,

vibranti corde, or lame or rose, lève l’incanto

rifanno. Se ben Amor non poco fu coperto


vive parole mai periron al coperto,

perfin quanno la musica è ‘n silenzio

fin d’oscura sestina novèllino l’incanto,

or sine questio rispondan a’ dimando

appena tocca punto menzujornu

e vago squarcio ven di canoscenza,


miele per chi, pur virgo ‘n canoscenza,

non voglia di veleno ‘l cor coperto

e al buio brami come a menzujornu.

Andare, indi, cantare nel silenzio,

sentir pur sanza orecchie bel dimando

sonare, morir fin che d’incanto


v’ a vita suscitar, come d’incanto,

di rose settembrin la canoscenza.

- A chi? -. Or solo Eco conservi ‘l dimando

che ven ridetto, ma in fin resta coperto:

ripeter conta meno del silenzio

se non sona campana a menzujornu.


Vecchio sogno restò di menzujornu,

ma nel viandante bambin è l’incanto

e musa sorge a vincer ‘l silenzio

che portò ‘l savio a dubitar di canoscenza

sin che gelo provò pur se coperto.

Or volto a’ centro amò sanza dimando.



Che giunto sia da selva o d’orto a menzujornu,

ver d’altra fonte ch’ad omo dia l’incanto,


verso d’Amor che surge non mòre nel silenzio

e, ‘n chi si pasce, bona virtute pone ‘n canoscenza.


Buscador de rimas 03/09/a. D. 2024


Immagine tratta dalla rete e modificata dall'autore.







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