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Vòtando e rivotando cento cose

Vòtando e rivotando cento cose

ché vòta sporta ne parea ricolma

nulla si trova, se pure v’eran cose,

un bacio riede e di sapor informa;


sol uno ‘n fra mille cicatrici

e junto a’ colpi la sporta si ricolma,

se, pure, maestro de la posta ora ti dici

e, pure, errando la memoria mal informa.


E quel ch’è voto empìre si poria

de l’umiltà ch’è d’oro rivestita,

de l’umiltà e chè no se(n)* poria

ch’essere cercator tutta la vita.


“Corron i corsieri pèi crinali,

calpestano la neve profonda…

Ecco, in disparte, sorge solitario

il tempio di Dio...”*. Buscador de rimas 01/08/a.D. 2024


Dipinto di Alfred von Wierusz-Kowalski: "Lupi all'inseguimento".


Note

*La "n" in parentesi, unita alle quattro parole che la precedono, intende evocare la parola greca ἐκένωσεν (ekènosen), questa la ragione della presenza dell'accento grave sulla seconda "e" del sintagma. San Paolo (Flp 2,7) usa il termine nel significato di "svuotamento": "Cristo svuotò se stesso" (heauton ekenosen) della propria divinità.

*I versi tra virgolette sono, nella traduzione italiana adattata dall'autore, di V.A. Žukovskij, Puškin li citò, fra gli altri dell'amico, ad introduzione della sua novella "La tormenta".



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